venerdì 15 giugno 2012

Se Scalfari teme di perder lettori.

Ho deciso di occuparmi anche di  un duello a suon di editoriali tra Eugenio Scalfari ed Enrico Mentana. Visto che sono due articoli, e non proprio brevissimi, li riassumerò, linkandoli ovviamente per chi volesse leggerne gli originali, e li commenterò.


Eugenio Scalfari, sul suo blog su L'Espresso, oggi sostiene, testualmente:
  
Prima ha dato spazio a Grillo. Poi si è fatto promotore di una lista di disoccupati. Decretando così il successo della sua tv. E ora? Il direttore del tg rischia di diventare un pericolo pubblico...


Però Scalfari adora Mentana, sia come direttore che come conduttore. Riconosce che ha triplicato gli ascolti del Tg de La7. Ma due sono le critiche fortissime che Scalfari pone a Mentana: non trova mai belle notizie, ma sempre brutte notizie. E - a detta di Scalfari - ogni tanto ci sarebbero anche belle notiziuole da dare agli spettatori. Non faccio il computo delle belle notizie date, ma per ora passo per buona questa critica. Ma ci ritorneremodopo.

La seconda critica è che Mentana parteggerebbe per il movimento di Beppe Grillo. Addirittura gli brillano gli occhi, a Chicco, quando vede l'exploit di Grillo settimana dopo settiana. Risponde Mentana sul suo profilo FB in un modo assai preciso e con contenuti che condivido in toto:

L'articolo di Scalfari non mi ha sorpreso: Eugenio, che è e resta un grande giornalista, ha messo nero su bianco concetti critici che da qualche tempo mi accade di ascoltare. In sostanza: andava bene un'informazione completa e senza sudditanze finchè c'era Berlusconi, ma ora bisogna essere tutti "responsabili" e "sobri", per non disturbare il tentativo di salvataggio di Monti e l'opera di ri-legittimazione dei partiti tradizionali.


Che ormai Repubblica segua una deriva filo-Montiana, post antiberlusconiana, è evidente ed è un po' dimostrata dagli editoriali pubblicati recentemente dal premier proprio sul giornale fondato da Scalfari, e dall'intervista che concederà a La Repubblica delle Idee che si tiene a Bologna non senza polemiche. E quindi che l'indipendenza di Mentana preoccupi Scalfari è comprensibile se si sa della forza del proprio contendente che potrebbe far perder lettori a Repubblica magari a vantaggio del Fatto Quotidiano che in tempi recenti ha dato più spazio al M5S.

Sulla critica relativa a Grillo:

Se ora nei nostri sondaggi (che erano così graditi quando il premier Berlusconi perdeva consensi settimana dopo settimana) l'astensione si fa sempre più alta e Grillo continua a crescere a scapito dei "soliti noti", è inutile prendersela col sondaggista o con chi lo manda in onda: forse sarebbe invece più produttivo chiedersi perchè una fetta sempre maggiore dell'elettorato fa scelte punitive rispetto al quadro tradizionale dei partiti.


Ritorniamo sull'altra critica: l'assenza di belle notizie. La risposta di Mentana surclassa l'anziano direttore/fondatore:

Per chi vuole usare il telecomando c'è sempre qualcun altro che sa indorare la pillola o - com'è legittimo - raccontare delle ultime creme anti-scottatura. Ma io ogni sera devo e voglio raccontare i fatti che ritengo importanti per un pubblico che vuole essere informato


Per la serie: se volete sentire qualcosa di diverso, cambiate pure. Di cazzabubbole qui non ne trovate. Magari sentite il tg per cani e gatti ci Clemente J. Mimun. 

Trovo - in conclusione - che l'articolo di Mentana sia una risposta perfetta a delle critiche, quelle di Scalfari, dettate nemmeno da diversità ideologica, in quanto Mentana dichiara di voler dare solo le notizie, quanto dal timore che il filomontismo (ed antigrillismo conclamato) di Scalfari, Mauro e di Repubblica tutta possa far perdere tirature a fronte di un crescente share di Mentana che appare come pro-Grillo.

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